Il ghiro di Wall Street

Ho finalmente avuto modo - e tempo - di vedere l’ultimo film di Martin Scorsese, regista mirabile per molti aspetti, intitolato “The wolf of Wall Street”, il lupo di Wall Street. Nel film, Leonardo Di Caprio fa carriera nel mondo della finanza in virtù di una spigliatezza truffaldina che lo porta a convincere i clienti - piccoli investitori attratti dalla promessa di alti profitti - che azioni sgangherate valgano in realtà oro mentre in realtà sta applicando tecniche illegali di accaparramento del denaro. Ma, come Scorsese rappresenta con estrema abilità, il personaggio di Di Caprio si fa strada anche in virtù di uno stile di vita che sembra conformarsi perfettamente alla natura nervosa, ondeggiante e schizofrenica dei mercati: droghe la mattina, sesso il pomeriggio, ancora droghe la sera, altro sesso la notte. Verso l’alba, tanto, per tirare il fiato, una mezza bottiglia di whiskey giù dal gargarozzo.

Si tratta di una sintesi del vero, di una sorta di carosello di fotogrammi costruito a bella posta per far girare la testa allo spettatore, ma certo, in qualche modo, restituisce un distillato di ciò che doveva essere (e forse è ancora) la vita di alcuni broker particolarmente spericolati.

Davanti a tante parole - il cinema di Scorsese, ho notato, non abbonda di silenzi e in questo assomiglia all’autore -, e soprattutto a tante parolacce, a tanta cocaina, a tanti rapporti sessuali, la mia reazione non è stata tanto di repulsione morale. Confesso di aver pensato, piuttosto, a un’ipotesi di identificazione con Jordan Belfort, il broker interpretato da Di Caprio, per giungere alla conclusione che, personalmente, non potrei mai essere un finanziere luciferino perché, credo, dopo qualche chilo di droga e un paio di maratone sessuali, mi sentirei un tantino indisposto. Scorsese non concede ai suoi broker rampanti il lusso di un sonnellino, la pace di una pausa ristoratrice e il conforto di una tisana prima di dormire. Tutta roba, credo, malvista a Wall Street ma sempre di alta quotazione nel mio personale Dow Jones.

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