Il gioco del potere

Ora che la tv ha reso popolare il personaggio di Frank Underwood - perfido politico della serie tv “House of Cards” - sarà bene approfittarne per apprendere dal succitato qualche interessante lezione di realpolitik. Capace di tutto pur di ottenere ciò che vuole, Underwood dispensa lungo il percorso perle di cinica saggezza, rivolgendosi direttamente allo spettatore. Una di queste recita: «Molti scelgono il denaro sul potere. Non posso aver stima di chi commette questo errore».

Il programma televisivo, nello sforzo di rappresentare il cinismo, finisce per dichiarare - con ingenuità e per paradosso - ciò che la gente veramente vuole: il potere. Sia esso politico, finanziario, morale, sessuale o domestico, il potere è potere e illude la gente facendole credere che valga la pena lottare per averlo. Non stupisce dunque che qualcuno abbia studiato “scientificamente” il potere giungendo a stabilire quali sono gli atteggiamenti più utili a chi voglia conquistarlo. Meglio ancora, ha reso disponibile una serie di consigli dedicati a chi voglia “sembrare” potente il che, nelle schermaglie psicologiche alle quali ogni giorno siamo costretti, equivale a esserlo.

I consigli sono facili da elencare: 1) occupare spazio. Seduti o in piedi, il nostro corpo deve dare l’impressione di impadronirsi dell’ambiente che lo circonda; 2) nel vestire, essere formali con un tocco di originalità. Completo blu e scarpe rosse? Perché no? Darete l’impressione di sapere qualcosa che gli altri non sanno; 3) parlare per immagini grandiose. Niente dettagli, o particolari: solo progetti di grande cabotaggio; 4) comandare nel gioco degli sguardi. Mai evitare il contatto, mai cedere per primi; 5) in ascensore, occupare un posto accanto alla parete di fondo. Stare vicino alla porta equivale a dare l’impressione di voler scappare.

Così facendo rappresenterete il perfetto potente del terzo millennio: ingombrante, pacchiano, magniloquente, dallo sguardo ebete e quasi certamente colpevole quando in ascensore l’aria si fa pesante.

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