Il Grande Figlio Unico

In una profezia diventata celebre e sempre citatissima, Andy Warhol annunciava a tutti un futuro con «quindici minuti di celebrità». Non si aspettava, il buon Andy, che la sua premonizione fosse sbagliata per difetto: da quindici, i minuti sono diventati venti, poi cinquanta. Oggi, possiamo dire di essere tutti celebri 24 ore su 24.

Forse non precisamente celebri, ma di certo esposti, disponibili al pubblico e “in vetrina” per tutto il giorno tutti i giorni. La tecnologia esalta il nostro narcisismo: volendo, ci è possibile pubblicare su Internet ogni minuzia con cui riempiamo le nostre ore e, spesso, lo facciamo per davvero. L’esposizione è tale da indurre una sorta di assuefazione: “scollegarsi” anche se solo per poche ore comporta l’insorgere di ansia, disagio, senso di colpa. Forse dovremmo fare qualcosa per combattere questa necessità di essere sempre pubblici che condividiamo, non c’è da farsene vanto, con le toilette nelle stazioni ferroviarie. Non è facile: viviamo immersi in una sorta di nuvola wi-fi nella quale gli altri si aspettano di trovarci costantemente online e disponibili.

Fortunatamente, un’oasi di anonimato si è aperta improvvisamente e, soprattutto, a sorpresa. Questa oasi che garantisce a chi vi entra la scomparsa dal mondo, il disinteresse del prossimo, l’annullamento della personalità sia digitale sia reale, si chiama Grande Fratello.

Forse non ne siete informati - o forse sì: poco importa - ma le reti Mediaset stanno mandando in onda in questi giorni l’edizione numero 13 del capostipite di tutti i reality show. Ebbene, mai ho avvertito tanta indifferenza per qualcosa che viene mostrato in tv: il monoscopio, quando veniva usato, sollevava più commenti degli attuali ospiti della “casa”. Non è una questione di Auditel, ma di sensibilità sociale: i concorrenti del Grande Fratello pur, in teoria, continuamente disponibili alla curiosità altrui, sono in realtà al riparo da essa nel modo più assoluto. Questo perché la società cambia: nessuno ha più un Grande Fratello. Siamo tutti Grandi Figli Unici.

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