Il librone

Il librone

Quando un’idea è buona, bisogna dirlo. Sentite questa: «La Ferrari ha presentato a New Delhi un maxi libro del valore di circa 180mila euro. A decorazione dell'edizione più preziosa, la "Enzo Diamante", è stato posto sulla copertina in pelle rossa il famoso logo del Cavallino rampante formato da 1.500 diamanti da 30 carati. Il volume pesa 37 chili e contiene duemila fotografie e interviste esclusive».

Ho detto che l’idea è buona e lo ripeto. Non si può infatti negare che il mondo sia pieno di ricchi eccentrici disposti ad acquistare un libro in modo da guardare la Ferrari in fotografia quando, con la stessa spesa, potrebbero acquistarne una vera. O forse è più giusto dire che il mondo è pieno di ricchi eccentrici e basta, anche se non così pieno come di poveri eccentrici, i quali sono eccentrici al punto da non apprezzare affatto il fascino di un libro con la copertina tempestata di diamanti e, banalotti come sono, preferirebbero mangiare un panino.

Ma si tratta di una buona idea anche per un’altra ragione, ovvero perché, come tutte le buone idee, produce a sua volta buone idee. Questa, per esempio: a imitazione del libro sulla Ferrari, uno dei vanti del nostro Paese, sarebbe auspicabile realizzarne uno dedicato proprio all’Italia: una sessantina di chili in foto, interviste "esclusive" e magari pure un inedito di Baricco. Sarebbe un bellissimo omaggio, altamente simbolico del prossimo destino italiano: simile a uno di quei bei libri eleganti, tutti da sfogliare, da riporre sullo scaffale o sul tavolino del salotto e di cui, ben presto, non occuparsi mai più.

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