C'è un video, tra i tanti, che, in tutta la sua povertà e in tutto il suo squallore, dovrebbe essere preso in considerazione per studi filosofici e sociali e forse addirittura per un Oscar, nella speciale categoria “capolavori involontari”.
Esso mostra due giovinotti incoraggiare un bambino di poco più di due anni a rubare un pacchetto di patatine da un chiosco. Si scoprirà poi che uno dei due “educatori” è il padre del bimbo in questione. La scena si svolge a Pescara e gli attori protagonisti – nel caso vi punga vaghezza di saperlo – sono italiani.
Jean-Jacques Rousseau sosteneva, se non erro, che allo stato naturale l'uomo fosse buono. Era la società, intervenendo in questo stato ideale, a corromperlo e a renderlo dunque infido, bellicoso, ladro e potenzialmente fan di Emma Marrone. Ebbene, la visione del video potrebbe convalidare la sua tesi. Nell'avvicinarsi al chiosco, il bimbo mostra la vergogna, la paura e la perplessità che ci si aspetta da un piccolo gentiluomo allo stato naturale. Sono le parole del padre – pronunciate nel tono amorevole, rassicurante che tutti i genitori usano con i figli – a spingerlo oltre la barriera. Il piccolo agguanta le patatine e torna alla base dove papà Gambadilegno, ficcandogliele in bocca, lo elogia: “Primo furto a due anni, mica male.”
Non bastasse, il video è organico a una seconda “rivelazione”. Esso infatti appartiene a una vasta collezione sequestrata dalle forze dell'ordine al papà modello di cui sopra e agli amici con i quali formava una banda dedita al furto e ai vandalismi. Bravate documentate dagli smartphone e conservate perché gli agenti, oggi, possano usarle come prova giudiziaria. Tutto questo ci riporta al bambino di cui sopra, esposto, a due anni di vita, alla più stupida disonestà e alla stupidità più disonesta. Sarà dura per lui ritrovare lo “stato naturale” vagheggiato da Rousseau. Speriamo ci riesca: potrebbe incominciare a cercare approfittando del fatto che il suo magnifico padre si trova – almeno speriamo – in galera.
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