Il patrimonio

Il patrimonio

Ora che la nuova stagione è incominciata già da qualche giorno, possiamo dirlo con certezza: "Porta a porta", il famoso reality show di Raiuno, è un capolavoro compiuto. Nella sempre più scintillante arena dalle bianche poltrone, si avvicendano, come figurine in un album, i personaggi - le caricature, diremmo - raccolti da Bruno Vespa in anni e anni di paziente ricerca. Dubitiamo possa fare meglio di così: l'effetto straniante, allucinogeno, è al suo massimo.

Il caravanserraglio presenta, tra gli altri, il giornalista forforato, la criminologa con il tacco, il sociologo sale e pepe, il sottosegretario da sbarco, la dottoressa da ballatoio, il cantante appena sveglio, il ministro rauco, la sessuologa soave, la damazza ristrutturata, il testimone esclusivo, l'attrice spiritata, il sondaggista scarmigliato, il regista marchettaro, il militare con la mosca, l'esperto panciuto e, naturalmente, vari tipi di politico: cariato, betoniera, lanciafiamme, indignato, soporifero, trombone, svergognato e soprattutto trattabile come una Fiat 127 in pessime condizioni. Insomma, un'opera d'arte che farebbe impallidire Rabelais.

Stupisce solo l'ostinazione di Vespa nell'introdurre ogni puntata con un argomento d'attualità: molto meglio sarebbe lasciare i personaggi liberi di esprimersi e di interagire tra loro, quasi senza copione. Ma per quanto Vespa sia un grande, forse il solo Fellini aveva capito come gestire, con grazia da invisibile domatore, il superbo patrimonio della buffoneria italiana.

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