Il pensiero

Il pensiero

Crederete forse che l’umanità sia sprofondata in abissi inauditi di stupidità. Guardate meglio: si tratta solo di un’impressione. La verità è che, oggi, il pensiero umano ha raggiunto vette sublimi. Attenzione: non parlo del pensiero specialistico. Certo, nella filosofia e nella scienza ci sono ambiti ristretti in cui pochi, selezionati cervelli comunicano tra loro ad altezze stratosferiche. Oggi, però, anche il pensiero corrente e la dialettica quotidiana offrono sottigliezze ammirevoli e si esibiscono in eteree quanto ammalianti acrobazie.
Ed ecco chi, a stento trattenendo l’indignazione, ci spiega che è giusto evitare i giudici, anche quando si hanno tutti i mezzi per difendersi perfino dalla prevenzione dei medesimi. Ancora, altri vorrebbero convincerci che i gol di Milan e Inter, per quanto irregolari, erano da convalidare in quanto, pur in conflitto con il regolamento calcistico, rispondevano a un più rilevante ordine cosmico. Mai come oggi si ricorre, a sostegno di tali delicate architetture mentali, a citazioni potenti: Hegel viene chiamato in causa di continuo, Kierkegaard è ormai a disposizione di tutti e il Vico, povera stella, lo si scomoda fin dalle prime ore del mattino per rassicurarci sul fatto che, nonostante l’allarmismo di pochi snob, il pesce al mercurio in realtà fa benone alla salute.
Affilato, temprato, lavorato, piegato, stampato e riprodotto in plastica laminata, il pensiero frequenta dunque altezze mai viste: se ne sta lassù, in alto, sopra tutto e sopra tutti. Proprio dove non serve a nessuno.

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