Dicono che gli hacker (i pirati dell’informatica, ma la definizione “pirati” è contestata da molti di essi) possano ormai arrivare dappertutto. Anche in camera da letto. La riprova sta nella notizia che un “sex toy” (apparecchio di gratificazione sessuale per descrivere il quale ci affidiamo interamente alla vostra immaginazione) è stato violato – l’uso di questo verbo va ritenuto incidentale – da un’incursione online.
Infatti, i sex toy di ultima generazione sono «controllabili tramite smartphone» da «un’app dedicata» che permette «di avviarli a distanza». Ora, perché qualcuno desideri «avviare a distanza» un sex toy è questione che può essere oggetto di selvagge speculazioni: resta il fatto che dopo i computer, i tablet, i telefonini e le smart tv, ora un pirata degno di questo nome può gettarsi all’arrembaggio anche del locale più intimo della casa.
Questo ovviamente è un problema per chi ha un’attività sessuale (un insieme demografico consistente, anche se di molto inferiore a quello che comprende chi dichiara di averne una) ma, in un certo qual modo, per tutti: connettersi alla Rete è diventata un’azione comune, automatica, e come tale eseguita a guardia bassa, senza alcun pensiero per le possibili conseguenze.
La corsa all’oro del Ventunesimo secolo è in realtà la corsa alle nostre informazioni. Il numero di telefono, l’indirizzo, le abitudini, gli acquisti su Amazon: qualsiasi dato è potenzialmente utile a chi vuole venderci (o rubarci) qualcosa: beni o idee, prodotti o partiti. Non è questa una novità, anche se l’allarme merita di essere ribadito.
Semmai, è curioso annotare come nell’era in cui è più facile raccogliere informazioni, quasi tutti siamo diventati soggetti con relativamente poche informazioni da offrire. Abbiamo sviluppato una cultura sostanzialmente binaria – sì-no, destra-sinistra, mare-montagna – e la sfumatura ci è sconosciuta. Anzi, quando la incontriamo abbiamo un moto di fastidio: non abbiamo tempo per le sottigliezze, per gli approfondimenti. Meglio se la scelta è predeterminata, racchiusa in due-tre opzioni selezionabili con un clic. In fondo, più che rubarla, hacker e computer la vita ce l’hanno sostituita.
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