Il povero Albertino

Grazie a un’interrogazione della parlamentare Deborah Bergamini (Pdl), cui ha dato risposta il sottosegretario al Welfare Carlo Dell’Aringa, e grazie anche al fatto che tutti i giornali assicurano uno spazio permanente alle malefatte perpetrate dalla Casta, oggi disponiamo della classifica aggiornata delle “pensioni d’oro”, quegli emolumenti versati dallo Stato a centomila cittadini per una spesa di circa 13 miliardi all’anno.

Pubblicare centomila nomi sembra troppo ambizioso: accontentiamoci dei primi cinque. Al primo posto c’è Mauro Sentinelli, ex manager di Telecom, che porta a casa 91.337 euro al mese, ovvero circa tremila euro al giorno; al secondo figura Mauro Gambaro, ex direttore di Interbanca, con 52.000; completa il podio Alberto De Petris, ex di Infostrada: 51.000 euro, battuto giusto di un’incollatura;al quarto posto troviamo Vito Gamberale, amministratore delegato di F2i, con 45.000 e al quinto, last and least, Alberto Giordano, già di JP Morgan, con 44 mila.

Questi i dati pubblici. Il risvolto meno noto della vicenda è che questi cinque super-pensionati, uniti dalla loro condizione previdenziale e accerchiati dalla pubblica disapprovazione, formano un sodalizio molto affiatato.

Non di rado, per esempio, essi pranzano insieme in pizzeria e quando Giordano fa per agguantare il conto gli altri, che lo chiamano abitualmente «il povero Albertino», gli battono amabili colpetti sulla nuca: «Lascia fare a noi, Albertino: tu pensa ad arrivare alla fine del mese».

I cinque amano trascorrere interi pomeriggi al Circolo, giocando a bocce e a scopa. Non un Circolo in particolare, si badi: appena ne vedono uno di loro gradimento, se lo comprano. Lo stesso fanno con l’ufficio postale il giorno di consegna della pensione: così possono saltare la coda. Abbiamo scherzato, certo. E siamo stati anche un po’ scorretti: non abbiamo precisato che le cifre riportate si intendono al lordo . Ma che quel denaro sia lordo, il lettore molto probabilmente lo ha capito da sé.

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