Il presagio

Il presagio

L’11 maggio 2011 è passato e, a quanto risulta, Roma è ancora al suo posto. Eppure, secondo un’oscura profezia, la Città Eterna avrebbe dovuto essere devastata da un terremoto. Così non è stato, ma ciò non toglie che, nei giorni precedenti la fatidica data non pochi romani si siano fatti titillare dal panico e altrettanti leghisti abbiano rispolverato barzellette polverose quanto la barba di Nostradamus.
Perché e come si diffondano queste assurde predizioni, è un mistero; ancor più indecifrabile la ragione per cui se ne senta il bisogno. Azzardo una spiegazione: forse queste paure collettive sono, in fondo, rassicuranti; certo molto più di quelle che tocca affrontare individualmente. Insomma, se paura bisogna avere - e l’esistenza non intende certo farcene risparmio -, meglio avercela tutti insieme.
Se così fosse, allora sotto con i presagi nefasti. Hanno un effetto catartico e non è affatto difficile produrli in serie. Ve ne propongo uno, con la precisazione che, a metterlo insieme, non ci ho messo più di cinque minuti.

21 giugno 2024 - Un’orda di cavallette si abbatterà all’alba sull’autogrill di Somaglia (Lodi), divorando l’intera scorta di Rustichelle. La luna sorgerà alle 16,20 e, nell’aria, si diffonderà inquietante il motivo del «Torero camomillo». Allora tra gli uomini si alzeranno pianti e stridore di denti, e molti si percuoteranno il petto. Almeno fino all’ora de «L’Eredità».

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