Il progresso

Il progresso

Rispondere a domande semplici è molto difficile. Le domande semplici non hanno doppi motivi, il che consentirebbe di affrontarle in modo indiretto, né presentano lati apertamente aggressivi, il che permetterebbe di respingerle con sdegno. Le domande semplici esigono la verità e non sempre la verità viene facile.

Ogni tanto, però, si trova gente che cerca di rispondere per bene a domande semplici. Così ha fatto un giornalista della Bbc posto di fronte a una questione davvero elementare: perché mai, nonostante la telefonia abbia fatto progressi spettacolari, ancora all’orecchio ci arriva niente più di una vocetta gracchiante e, di tanto in tanto, la conversazione viene interrotta come accadeva ai nostri nonni quando, per chiamare qualcuno, dovevano farsi passare la linea da un operatore? In sintesi: come mai i telefoni hanno progredito in tutto tranne che nelle loro funzioni fondamentali?

Diciamo subito che, nonostante l’onesto impegno del giornalista della Bbc, una risposta non c’è. In compenso, ce ne sono molte: gli operatori hanno difficoltà a gestire più cose insieme (dati e connessioni tradizionali), il crescente numero di utenti non corrisponde a una proporzionata estensione degli impianti, i progettisti riservano, negli apparecchi, scarso spazio a microfoni e altoparlanti. Tutto vero, però la risposta finale bisogna che ce la troviamo da soli. Potrebbe essere questa: le cose cambiano, progrediscono e perfino migliorano, ma non precisamente nel nostro interesse. Il progresso, insomma, fa quasi sempre il bene di qualcun altro.

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