Dall’agenzia Ansa: «Ha deciso di "punire" la figlia di quattro anni e mezzo chiudendola sul balcone mentre stava nevicando. Per questo una donna di Cattolica (Rimini) originaria di Trento, è stata denunciata per maltrattamento di minore».
Purtroppo, questa non è una notizia particolarmente inquietante. Lo è, naturalmente, ma non in maniera straordinaria: tanti, troppi abusi su bambini vengono commessi ogni giorno perché lo sia. L'unica cosa eccezionale, in poche righe altrimenti scontate, è il fatto che trasforma la nevicata, l’evento più insistente nei notiziari di questi giorni, in un improvvisato strumento di tortura. Mentre mezza Italia, e forse più, lotta, spala, suda e solidarizza nelle difficoltà, ecco una madre scoprire il modo di sfruttare la neve per fare del male. Credo sia la prova di come negli esseri umani ci sia un’innata capacità di trasformare, all’occasione, qualunque evenienza, circostanza, situazione e coincidenza, in qualcosa di nauseabondo.
Ma, forse, sono solo pensieri che mi detta il clima aspro, il freddo che ghermisce le ossa, lo spettacolo mesto della gente che cammina a testa bassa. Queste giornate passeranno, la neve si scioglierà, la gente alzerà la testa e tornerà la primavera. Gli alberi, innervati da nuova linfa, scrolleranno il gelo e metteranno foglie e fiori sui loro rami elastici. E la madre di Cattolica ne strapperà uno per battere sua figlia a sangue.
Purtroppo, questa non è una notizia particolarmente inquietante. Lo è, naturalmente, ma non in maniera straordinaria: tanti, troppi abusi su bambini vengono commessi ogni giorno perché lo sia. L'unica cosa eccezionale, in poche righe altrimenti scontate, è il fatto che trasforma la nevicata, l’evento più insistente nei notiziari di questi giorni, in un improvvisato strumento di tortura. Mentre mezza Italia, e forse più, lotta, spala, suda e solidarizza nelle difficoltà, ecco una madre scoprire il modo di sfruttare la neve per fare del male. Credo sia la prova di come negli esseri umani ci sia un’innata capacità di trasformare, all’occasione, qualunque evenienza, circostanza, situazione e coincidenza, in qualcosa di nauseabondo.
Ma, forse, sono solo pensieri che mi detta il clima aspro, il freddo che ghermisce le ossa, lo spettacolo mesto della gente che cammina a testa bassa. Queste giornate passeranno, la neve si scioglierà, la gente alzerà la testa e tornerà la primavera. Gli alberi, innervati da nuova linfa, scrolleranno il gelo e metteranno foglie e fiori sui loro rami elastici. E la madre di Cattolica ne strapperà uno per battere sua figlia a sangue.
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