Circola in Rete da alcuni giorni una proposta che trovo intelligente: a Natale, invece di impiegare carta colorata o luccicante, infestata di renne, babbinatale, candeline, eccetera , impacchettiamo i regali con carta riciclata o, meglio ancora, con carta di giornale. Un aiuto all’ambiente, dicono i promotori. Un aiuto ai giornali, dico io: anch’essi in fondo appartengono all’ambiente e quindi non c’è contraddizione.
L’iniziativa mi entusiasma al punto che mi spingo a suggerire il regalo perfetto da impacchettare nella carta di giornale: un giornale.
Lo so, di questi tempi i giornali di carta non vanno più di moda. Peggio ancora, non vanno più di moda i giornali tout court. Le notizie “circolano” su Internet e nei social e, chi le riceve e assimila, viene addirittura gratificato da un pensiero scaltro: attingendo a queste fonti, ha l’impressione di saltare la “mediazione” - che sempre vuole manipolatoria, tendenziosa e in generale menzognera - dei giornali i quali, si sa, sono «asserviti ai poteri forti».
Poco importa che, poi, si prendano per buone informazioni che, in quanto ad attendibilità e coerenza con il principio di responsabilità, valgono quanto le pittoresche scritte - spesso corredate da illustrazioni - in cui ci si imbatte nei bagni pubblici.
Un giornale avvolto in un giornale potrebbe apparire, al momento dello scioglimento del pacchetto in prossimità dell’albero di Natale, uno scherzo di cattivo gusto. Basterebbe un piccolo sforzo, tuttavia, per trasformarlo in un invito alla riflessione.
Impacchettato in se stesso, il giornale si presenterebbe così come qualcosa di prezioso, o almeno di potenzialmente prezioso, e non come un prodotto il cui valore risiede attualmente soltanto nella possibilità di usarlo come incarto per il pesce, fondo della gabbia dei canarini e straccio per la pulitura delle finestre (e comunque provate a fare tutte queste cose con il tablet o lo smartphone e poi ci risentiamo).
Un giornale in un giornale sarebbe un regalo di valenza doppia: in questo modo la carta stampata - e segnatamente quella quotidiana - avrebbe modo di riaffermarsi nel suo duplice ruolo di contenuto e contenitore, di supporto del messaggio e di messaggio stesso. Una concretezza semplice e onesta che i mezzi digitali, arroganti nella loro apparenza ad alta definizione e insofferenti nell’aggiornarsi sostituendo il nulla al nulla, non possono vantare.
Simbolicamente, il giornale nel giornale è un dono che propone un ritorno all’umiltà, all’apprezzamento delle cose semplici. Un tempo si prendevano in giro bonariamente i bambini troppo ansiosi di sapere che cosa avrebbero trovato sotto l’albero di Natale dicendo loro che sarebbe arrivato un “nagottino d’oro”, un “niente d’oro”. I giornali non sono d’oro, ma con tutti i loro difetti sono molto più di un “nagottino”.
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