Ora che abbiamo un governo sarebbe il caso di pensare alle cose serie: per esempio, trovare un’opposizione. Quest'ultima, come si sa, è molto più importante del governo: la presenza di un'opposizione è infatti ciò che qualifica le democrazie evolute. Il governo, in questo senso, conta molto meno. Tutti i Paesi del mondo hanno un governo. La Corea del Nord ha un governo. Ciò che rende i Paesi migliori, garantisce i cittadini e, sopra ogni altra cosa, provvede alla consapevolezza civile, è appunto l’opposizione. Purtroppo, nella storia della Repubblica abbiamo avuto molti governi - quello di Letta è il numero 62 - ma pochissime opposizioni. Negli ultimi anni - direi dalla Seconda Repubblica in poi - quasi mai abbiamo avuto un’opposizione. Abbiamo conosciuto una costante - e sgradevole - campagna elettorale, questo sì, ma non un’opposizione degna di questo nome.
In campagna elettorale è legittimo - perché inevitabile, non perché giusto - farsi propaganda a colpi di slogan e sottoporre l’avversario a demolizione morale e delegittimazione formale, ma, una volta all’opposizione, si dovrebbe fare ben altro. Si dovrebbe innanzitutto vigilare sull’operato del governo, colmare le omissioni con cui, per interesse o per naturale reticenza, gli uomini al comando sempre circoscrivono i loro provvedimenti e, se possibile, suggerire illuminanti alternative. Niente di impossibile o di troppo impegnativo: certo, richiederebbe qualche ora di studio e di ricerca, magari ritagliata rinunciando a un paio di partecipazioni ai talk show televisivi. Fin a oggi non è mai accaduto, forse perché coloro che avrebbero dovuto fare opposizione non hanno mai voluto staccarsi dal teatrino tv. Ora che all’opposizione c’è il Movimento 5 Stelle, notoriamente refrattario ai talk show di "regime", speriamo di poter salutare un radicale cambiamento di abitudini. Dare una vera opposizione al Paese sarebbe il regalo più bello - e importante - che Grillo potrebbe farci. Gli perdoneremmo persino la Lombardi.
In campagna elettorale è legittimo - perché inevitabile, non perché giusto - farsi propaganda a colpi di slogan e sottoporre l’avversario a demolizione morale e delegittimazione formale, ma, una volta all’opposizione, si dovrebbe fare ben altro. Si dovrebbe innanzitutto vigilare sull’operato del governo, colmare le omissioni con cui, per interesse o per naturale reticenza, gli uomini al comando sempre circoscrivono i loro provvedimenti e, se possibile, suggerire illuminanti alternative. Niente di impossibile o di troppo impegnativo: certo, richiederebbe qualche ora di studio e di ricerca, magari ritagliata rinunciando a un paio di partecipazioni ai talk show televisivi. Fin a oggi non è mai accaduto, forse perché coloro che avrebbero dovuto fare opposizione non hanno mai voluto staccarsi dal teatrino tv. Ora che all’opposizione c’è il Movimento 5 Stelle, notoriamente refrattario ai talk show di "regime", speriamo di poter salutare un radicale cambiamento di abitudini. Dare una vera opposizione al Paese sarebbe il regalo più bello - e importante - che Grillo potrebbe farci. Gli perdoneremmo persino la Lombardi.
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