Il resto spaziale

Pizza a 400 chilometri di altezza? No problem. Viviamo davvero su un pianeta curioso, che non diventa meno singolare abbandonandone la superficie. Mentre quaggiù abbiamo ogni sorta di problemi, in quota otteniamo risultati notevoli, come quelli vantati dalla Stazione spaziale internazionale, in orbita ormai da quasi vent’anni e perennemente abitata da straordinari astronauti. Che da oggi godono anche del servizio pizza a domicilio.

Ad assicurare la consegna, quella che i media chiamano “nave commerciale”: la Cygnus di Orbital Atk che partita il 12 novembre scorso da una base in Virginia, ha raggiunto la Stazione e ad essa si è felicemente agganciata. Il suo carico verrà ora trasferito sulla Stazione. Otre ai soliti apparecchi spediti dalla Nasa, c’è anche il materiale forse più atteso dagli astronauti: la mangiatoria. Essa comprende, ed è la prima volta, anche alcune pizze. “La mancanza della pizza – fanno notare i media americani in spregio agli stereotipi – è stata un problema soprattutto per l’italiano Paolo Nespoli”. Il quale tuttavia dovrà pazientare ancora un poco per il carico di mandolini che ha ordinato.

In ogni caso, la pizza a domicilio nello spazio è cosa fatta. A breve sarà possibile ordinaria anche da Marte o da Saturno. Unica avvertenza: munirsi dell’importo giusto. Anche in orbita il resto non è assicurato.

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