Il ritorno del rumore

Il ritorno del rumore

Prima c'era il silenzio. Poi venne la meccanizzazione e scomparve il silenzio. Poi venne la nostalgia dei bei tempi andati e il silenzio fu invitato a tornare. La novità, in tutto ciò, è che adesso siamo alla quarta fase: di nuovo dobbiamo  rinunciare al silenzio. A quanto pare, ci siamo accorti che i rumori hanno una loro utilità. Essendo utili, hanno dunque un mercato e avendo un mercato hanno anche un prezzo: 150 dollari.
Tanto costa, infatti, un piccolo accessorio messo a punto dalla Toyota, casa automobilistica ancora alle prese con qualche incertezza in fatto di freni, ma altrimenti sicura sulle esigenze dei propri clienti. La Toyota, in particolare, commercializza un modello ibrido, chiamato Prius, che quando procede con propulsione elettrica è molto silenzioso. Troppo silenzioso. Si racconta che alcuni pedoni siano finiti sotto le ruote della Prius proprio perché, essendo così taciturna, non l'hanno sentita arrivare. Ecco dunque che la casa automobilistica ha messo a punto l'accessorio di cui sopra: un apparecchio che emette un rumore, non molto dissimile dal mormorio di un moderno motore a benzina.
Non so se in tutto ciò ci sia una morale. Certo tutto questo lavoro di sottrazione e addizione fa pensare. Togliamo rumori, poi li rimettiamo; tagliamo alberi e li ripiantiamo; seminiamo cemento e poi ci mettiamo sopra i gerani. Soprattutto – e sembra proprio questo il vizio di base – pronunciamo parole che poi ci rimangiamo.

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