Di tutte le forze fondamentali presenti nell’Universo - ne riconosciamo quattro, ma sto per citarne una che meriterebbe di aggiungersi all’elenco - quella che governa l’umana futilità è di gran lunga, se non la più forte, certamente la più persistente.
Così, ieri, mentre la scienza annunciava la scoperta delle onde gravitazionali, a conferma delle teorie di Albert Einstein, i social network, per inerzia ( per rimanere nel campo della fisica) continuavano a commentare il festival di Sanremo. Da una parte, l’annuncio che una componente fondamentale dell’Universo era stata finalmente svelata, grazie all’intuizione di una mente geniale e a decenni di ostinata ricerca e di investimenti internazionali; dall’altra Carlo Conti, il botox di Patty Pravo, l’Auditel, Garko.
La cosa non è né scandalosa né inspiegabile: è però ridicola. Anzi, è la prova che tutta la condizione umana si basa sul ridicolo, qualora si consideri ridicolo l’atteggiamento di chi, nel soverchiante e straordinario sistema dell’esistente, si ostina a occuparsi dell’effimero, dell’insignificante e qualche volta del meschino. È inutile mettersi a pensare che senza onde gravitazionali non esisterebbe l’Universo come lo conosciamo e senza Universo non avremmo la Terra e senza Terra niente Italia e dunque nessuna Liguria e, pertanto, anche Sanremo sarebbe un concetto non solo non concepito ma del tutto inconcepibile.
Tra tutte le passioni da cui ci lasciamo dominare, alcune nobilissime, altre umane e dunque benvenute, altre ancora sciocche ma comunque giustificate dalla nostra stessa emozione, la scienza rimane quasi sistematicamente esclusa. Per essa proviamo ammirazione, ci sorprende con la sua complessità e il rigore dei suoi principi. Ma passione no, non la suscita. Almeno, è così per la maggior parte di noi. Buffi e strani al punto da non distrarre lo sguardo da un festival quando, nel più grande teatro concepibile, viene svelato un segreto mozzafiato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA