Il segreto

Il segreto

Capisco: ne avete avuto abbastanza de “L'innocenza dei musulmani”, il film che tanto oltraggio ha sollevato tra le folle islamiche. Sentite questa, però: a Los Angeles un giudice si è rifiutato di ordinare a YouTube di togliere dalla rete un frammento del film così come chiesto da una delle interpreti della pellicola stessa.

Eppure l'attrice Cindy Lee Garcia qualche ragione dalla sua sembrava averla. Di fronte al giudice, ha sostenuto di essere stata vittima di un raggiro. Lei si è presentata sul set pensando di dover girare un film “sull'antico Egitto”; quando la pellicola è diventata pubblica, ha scoperto che la sua voce, come quella degli altri interpreti, era stata doppiata con frasi provocatorie e irridenti verso l'Islam. Da allora, Cindy Lee si è ritrovata bersaglio di “minacce di morte” e altre piacevolezze.
Nonostante ciò, il giudice Luis Lanvin ha respinto la richiesta sostenendo che l'attrice non aveva addotto sufficienti motivazioni per giustificare la rimozione delle scene.

Ciò riferito, mi piace pensare che il giudice non sia affatto un estimatore de “L'innocenza dei musulmani” e, anzi, probabilmente gradirebbe vedere quel film finire nella spazzatura. Eppure, dovendo scegliere tra censura, pur motivata, e libertà di espressione, o meglio, dovendo decidere se applicare un provvedimento a tutela di una persona ma in grado di aprire la strada ad altre, e meno giustificate, “rimozioni” del libero pensiero, ha deciso per il bene collettivo a sfavore di quello individuale. Con ciò, probabilmente, ponendosi in disaccordo con se stesso e la sua intima repulsione per il film.
Il problema, adesso, è spiegare a quelle masse furenti come, dalle nostre parti, dissentire da se stessi non è affatto una debolezza ma rappresenta, in nuce, il segreto stesso del nostro convivere.

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