Il silenzio

Il silenzio

Hai voglia a pensarci su: il più delle volte non vieni a capo di nulla. Poi, un’illuminazione: vuoi vedere che?...

È solo un’idea. Neanche: è la premessa di un’idea, il seme di un’intuizione. Tuttavia, qualcosa spiega, illustra, rende plausibile. Si tratta di un’inferenza che si forma procedendo per sottrazione: ci si guarda intorno e si prende nota di ciò che manca piuttosto di quanto c’è. Dunque, che cosa manca? Il silenzio.
A poche ore dal secondo crollo di Pompei, martedì, registravamo gli interventi del ministro ai Beni Culturali, del sindaco, del presidente dei senatori del gruppo Italia dei Valori, del leader dell’Udc, di una parlamentare del Pd, del direttore degli scavi, del presidente dell’Osservatorio Patrimonio Culturale, del coordinamento nazionale Ugl-Intesa Fp Beni Culturali, del soprintendente agli scavi, del segretario nazionale del Prc/Federazione della Sinistra, di una deputata del Pdl, della compagna del ministro ai Beni Culturali (a dir la verità, queste ultime sono la stessa persona), di un senatore del Pd e di un rappresentante degli studenti di Scienze Politiche della Federico II di Napoli.
Tutti con la loro bella dichiarazione, protesta, puntualizzazione, polemica, frecciata, indignazione, appello, ultimatum, invettiva, insulto, constatazione, denuncia, provocazione, replica, controreplica, chiosa, ri-chiosa, attacco e reprimenda. Mancava, dunque, il silenzio: avrebbe fatto troppo rumore.

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