Il soffice clic

Curiosa, questa. Pensate: quello che tutta la famiglia crede essere un televisore, installato con tutti gli onori in salotto, è in realtà una spia. Non guardate storto il fedele apparecchio che vi accompagna da vent’anni, con il quale avete condiviso drammi come l’11 settembre e Panariello a Sanremo. “Colpevoli” di spionaggio, secondo la rivista Altroconsumo, sono gli apparecchi di ultima generazione, le cosiddette “smart tv”. Neanche tutte, attenzione: solo quelle di una marca piuttosto nota che Altroconsumo ha provveduto a diffidare e a segnalare ai garanti.

Ma che cosa combina questo apparecchio? Innanzitutto bisogna dire che una “smart tv” non è una normale tv così come uno “smartphone” non è un normale telefono. Oltre alle funzioni tradizionali - sintonizzare e proporre i canali tv, restare accesa con eroica sopportazione quando parla Capezzone - la “smart tv” offre la possibilità di navigare in Internet, guardare video personali attraverso una chiavetta Usb e altre meraviglie tecnologiche. Qui viene il problema segnalato da Altroconsumo: la “smart tv” di cui sopra svolge docilmente tutte queste operazioni ma, zitta zitta, ne trasmette copia ai server del produttore. In altre parole, chi ha costruito l’apparecchio viene costantemente informato di quanto e quando lo tenete acceso e di che cosa guardate in questo arco di tempo.

Una violazione della riservatezza clamorosa quanto reprensibile ed è giusto, credo, che Altroconsumo sollevi il problema presso le opportune sedi. Ciò detto, non scarterei l’idea del tutto. Io, per esempio, sarei felice se, non il produttore dell’apparecchio, ma i protagonisti dei programmi potessero vedere la mia faccia così come io vedo la loro. Perché paradosso vuole che costoro, i residenti fissi della tv, i forzati dei talk show, le Santanché e i Colaninno, godono di protezione e anonimato proprio nel punto apparentemente più esposto al pubblico. Io vorrei invece che vedessero la mia faccia quanto ascolto i loro strepiti e, soprattutto, vorrei che udissero quel soffice “clic” di addio quando spengo loro il televisore sul muso.

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