Il vigile

Il vigile

Riportano le cronache che il vigile Aglio da Pizzighettone (Cremona) risulta indigesto ai suoi concittadini. Al punto che quaranta di loro hanno sottoscritto una petizione nella quale si fa richiesta al Comune di mandarlo via. Descritto come «rigoroso e inflessibile», il vigile Aglio ha un torto supremo: crede nel Codice stradale e si impegna a farne rispettare tutti gli articoli, anche quelli che l’uomo della strada, appunto, considera minori se non proprio superflui. Da lui si vorrebbero invece più tolleranza e comprensione, valori apprezzati soprattutto da chi si ritrova dalla parte del torto.

A esempio della sua eccessiva formalità, si cita un episodio accaduto quando prestava servizio in un paese della Bergamasca, Misano: Aglio osò appioppare una multa di 35 euro per divieto di sosta al sindaco Daisy Pirovano. La questione, naturalmente, sta tutta nel fatto se l’automobile con la quale Daisy andava a spasso fosse in divieto di sosta oppure no: in caso affermativo, non si vede perché Aglio avrebbe dovuto venir meno ai suoi doveri per risparmiare - poffare! - nientemeno che il primo cittadino di Misano.

È ben vero che la rigidità nell’applicazione dei regolamenti e l’assoluto ossequio all’autorità sono leve sulle quali appoggia ogni dittatura, ma non c’è caso che il rispetto di zebre e semafori conduca sulla soglia del nazismo. E poi Aglio un lavoro ce lo deve pur avere. Sapete che mestiere cercò di fare prima di diventare vigile? Il giornalista. Restando «rigoroso e inflessibile», magari. Ma per favore...

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