Immortalità

Immortalità

Il «New York Times», in un momento libero tra uno piscopatico che fa una strage e un altro, ha mandato un inviato in Russia, sulle tracce delle celebrazioni per il centenario della morte di Lev Tolstoj. Mai servizio fu, in potenza, più breve. L’inviato ha spedito in redazione un messaggio di poche parole: «Nessuna celebrazione. Tolstoj ignorato».
Sperava di essersela cavata: presto ha dovuto rendersi conto di essere inciampato in una notizia ancor più grande. Ma come? L’autore di «Guerra e pace», «Anna Karenina», «Sonata a Kreutzer», ignorato in patria? Come è possibile? In America si fanno grandi feste per i compleanni di personaggi di fantasia come Topolino e Mr. Magoo, e a Mosca si ignora un monumento come Tolstoj?
L’inviato si è dato da fare, scoprendo che, nella Russia di oggi, ricordare il grande scrittore non fa comodo a nessuno. Non allo Stato, ovvero a Putin, per il quale Tolstoj ebbe il torto di "incoraggiare" il comunismo. Poco conta che tanti tra i leader russi siano ex comunisti (Putin compreso): oggi dall’epoca sovietica bisogna prendere le distanze, a costo di fare vittime eccellenti. Il ricordo, inoltre, non sarebbe gradito neppure alla Chiesa ortodossa che scomunicò Tolstoj una decina d’anni prima della morte.
Nessuno, dunque, oggi ha interesse a cantare la grandezza di Lev Nikolaevic. Questo ci ricorda quanto sia difficile ottenere l’immortalità: si può anche star antipatici ai contemporanei, ma è indispensabile leccare il sedere ai posteri.

© RIPRODUZIONE RISERVATA