Probabilmente avrete già letto la storia ma, per sicurezza, è il caso di ricapitolarla qui.
Alle 11,45 del 31 dicembre, Papa Francesco telefona a un piccolo convento di suore carmelitane situato a Cordoba, in Spagna. Uno squillo, due squilli, tre squilli, eccetera: le suore non rispondono. Scatta però la segreteria telefonica. Il Papa, molto umilmente, obbedisce all’imposizione elettronica e lascia un messaggio che è possibile ascoltare in Rete nell’originale: «Ma che cosa staranno facendo le suore che non possono rispondere al telefono? Sono Papa Francesco, desideravo salutarvi in questa fine dell’anno. Vedrò se riesco a chiamarvi più tardi. Dio vi benedica».
La cronaca riferisce che, alle 19,15 dello stesso giorno, il Papa riuscirà a mettersi in comunicazione con le suore e a far loro gli auguri a viva voce.
Non vorrei, qui, cimentarmi in una riflessione sull’inedito, forse rivoluzionario, approccio di questo Papa con la comunità cristiana mondiale. Molto, ma molto più modestamente volevo dargli il benvenuto nel mondo della comunicazione differita. Perché è questo che oggi la tecnologia ci consente di fare: consegnare un messaggio a chiunque, in qualunque momento, ma mai con la certezza che venga fruito seduta stante. Segreterie telefoniche, social-network, e-mail, messaggistica, tutto collima in una caratteristica fondamentale: ognuno trasmette quando vuole, ognuno riceve quando vuole. Un sistema che innesca singolari dinamiche umane. I messaggi vengono recapitati come pacchetti esplosivi: si lasciano sulla soglia di casa e ci si allontana, evitando l’impegno del confronto. Le risposte si mandano a convenienza: con ritardi strategici, pause calcolate, rinvii meditati. In mezzo, ristagna la palude del dubbio. Avrà ricevuto il messaggio? Perché non risponde? Sarà colpa del server? Meglio se lo mando un’altra volta...
Temo che il Papa, imboccata la strada della comunicazione differita, dovrà affrontare, come tutti noi, queste insorgenze psicologiche. Metteranno a dura prova la sua infallibilità ma, una volta che le avrà domate, ne otterrà indubitabile conferma.
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