Riflettevo ieri sul fatto che mi trovo in una ben curiosa posizione: nessuno mi difende. Sono privo di difese istituzionali, questo intendevo dire. Non ci sono ministeri né dipartimenti governativi che si occupino della mia tutela; la Regione non ha assessorati che incentivino la mia persona e anche a livello provinciale e comunale non godo né di finanziamenti né di particolari politiche di sviluppo. Questo perché, a 47 anni di età, mi trovo nella condizione di non appartenere ad alcuna specie protetta.
Non sono giovane e pertanto non vengo coinvolto, sondato, incoraggiato, indirizzato, fatto oggetto di festival specifici o candidato a premi di categoria. Non sono anziano, non ancora, e dunque mi ritrovo escluso da conseguenti tutele, che siano di ordine economico e sociale. Non sono neppure donna e per questo non è facile associare alla mia persona l’aggettivo "rosa". Altrimenti, potrei far parte di "quote rosa", passare ore al "telefono rosa" e aderire a quante più manifestazioni "rosa" possibili e ricavarne solidarietà e conferme.
Neppure sono gay, disabile, etnicamente minoritario, portatore di malattie comuni o rare, disoccupato, incarcerato, politicamente perseguitato, discriminato per religione o per convinzioni filosofiche e neppure residente in un centro urbano ancora non raggiunto dall’adsl. Sono indifeso, dunque: del tutto indifeso. Mi crederete se vi assicuro che questo mi infonde una straordinaria sensazione di sicurezza.
Non sono giovane e pertanto non vengo coinvolto, sondato, incoraggiato, indirizzato, fatto oggetto di festival specifici o candidato a premi di categoria. Non sono anziano, non ancora, e dunque mi ritrovo escluso da conseguenti tutele, che siano di ordine economico e sociale. Non sono neppure donna e per questo non è facile associare alla mia persona l’aggettivo "rosa". Altrimenti, potrei far parte di "quote rosa", passare ore al "telefono rosa" e aderire a quante più manifestazioni "rosa" possibili e ricavarne solidarietà e conferme.
Neppure sono gay, disabile, etnicamente minoritario, portatore di malattie comuni o rare, disoccupato, incarcerato, politicamente perseguitato, discriminato per religione o per convinzioni filosofiche e neppure residente in un centro urbano ancora non raggiunto dall’adsl. Sono indifeso, dunque: del tutto indifeso. Mi crederete se vi assicuro che questo mi infonde una straordinaria sensazione di sicurezza.
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