Intelligenza artificiale

Intelligenza artificiale

Tra i propositi per l’anno nuovo potreste facilmente aggiungere quello di diventare più intelligenti. A giudicare da quanto si legge in giro è un obiettivo alla portata di tutti. Diventare più intelligenti sarebbe, in altre parole, una stupidata.

Tra i guru dell’intelligenza fai-da-te spicca certamente un ipnotizzatore inglese chiamato Paul McKenna il quale, così si legge, sarebbe in procinto di lanciare sulla tv britannica una trasmissione in grado di rendere i suoi compatrioti dei geni fatti e finiti. Questo potrebbe essere un problema: mentre noi siamo qui bloccati su X Factor, gli inglesi attiverebbero al massimo il potenziale della materia grigia e, visto che il mondo di oggi è fatto soprattutto di competizione intellettuale, finiranno di conseguenza per dominare il pianeta e costringerci tutti a inzuppare il plumcake nel tè alle cinque del pomeriggio. Come vedete si tratta di una battaglia per la sopravvivenza del Paese e per la salvaguardia del cappuccino con brioche; ne va, come forse direbbe Scilipoti, della nostra "indennità culturale".

Per prima cosa, bisogna studiare l’avversario. McKenna si riconosce, per esempio, dalle promesse di taglio istantaneo, come il lievito per la pizza: «Imparate a usare la vostra mente per intero», «Programmate il vostro cervello per il successo» e, soprattutto, «Aumentate la vostra intelligenza immediatamente». Quando incontrate uno di questi slogan, fatene buon uso: aumentate senz’altro la vostra intelligenza. Smettete subito di leggere.

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