La beffa

La beffa

Nulla di più facile che mi sbagli su tutta la linea. Se così fosse, non prestatemi attenzione. Ma, nel caso qualcuno avesse cinque minuti da perdere, magari potrebbe farmi sapere cosa pensa del dubbio che vado coltivando da ieri mattina. Tutto incomincia con la lettura dei giornali del lunedì, nei quali si legge delle nozze del ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta.
Il fatto: nel timore di contestazioni da parte dei precari, Brunetta ha anticipato le nozze di 19 ore. Invece delle 7 di domenica sera, le 24 di sabato notte. Per la stampa, questa trovata è poco meno di un colpo di genio: «Brunetta beffa i precari: si sposa 19 ore prima» titola il Giornale; «La contestazione c’è, il matrimonio no: l’ultima beffa di Brunetta ai precari» scrive la Repubblica; «Brunetta anticipa il matrimonio e beffa i precari» propone la Stampa. Infine, il Corriere: «Brunetta sposo a mezzanotte. E il ministro beffa i precari».
Ripeto: sbaglierò io. Eppure qualcuno mi deve spiegare in che universo è una "beffa" e, di conseguenza, una strategica vittoria, doversi sposare in segreto nel cuore della notte per evitare un lancio di arance e verdura marcia. Non approvo affatto che si vada a rompere le scatole a qualcuno - ministro o non ministro - il giorno delle sue nozze, ma mi sembra difficile far passare per "beffa" la scomoda ritirata di una cerimonia semi-clandestina a lume di candela. Chissà che cosa dirà la stampa dopo il viaggio di nozze: «Brunetta prenota al Grand Hotel ma beffa i precari trascorrendo la luna di miele in una catapecchia». Geniale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA