La cena di gala

Paura che la crisi possa prendere una curva ancora più drammatica e che la vostra situazione finanziaria, nel prossimo futuro, volga al peggio? Non temete: potrete sempre mangiare rifiuti.

Che cosa sono quelle facce? Di rifiuti hanno vissuto, per sei mesi, il regista Grant Baldwin e sua moglie, il produttore Jen Rustemeyer. Alla fine ne hanno ricavato pure un film: “Just eat it” (“Mangialo e basta”). Il film ( un documentario) sottolinea come negli Stati Uniti – ma da noi la situazione non è molto migliore – lo spreco di cibo sia spaventoso. Montagne di prodotti vengono eliminate ogni giorno a causa di qualche difetto nel processo di etichettatura, o per la banale ragione che hanno un aspetto “brutto”, il che vale a dire un difetto nella rappresentazione di ciò che noi, nella nostra testa piena di spot televisivi, consideriamo cibo sano e nutriente. Il tutto riporta a un dato sconvolgente: nel Nord America il 40 per cento del cibo prodotto ogni anno non viene consumato. Una situazione inaccettabile per più ragioni: non bastasse quella morale, c’è anche da considerare il favoloso sperpero di risorse economiche. L’industria, non solo quella alimentare, coltiva a ogni costo le nostre illusioni commerciali, si sforza di mantenere la bolla di edulcorata realtà nella quale viviamo, senza temere di violare elementari concetti di decenza, logica e umanità. Riflettere su questo è già abbastanza drammatico, ma mai quanto la visione – proposta dal film – di container e container di cibo semplicemente buttato, di un mare di prodotti agricoli e d’allevamento messi da parte perché in violazione di qualche procedura legata al marketing.

Auguro a “Just eat it” ogni successo nelle sale e spero che al regista e al produttore possa venir riconosciuta una montagna di premi. Mi piacerebbe partecipare alla prima del film ma – e qui debbo confessare di essere anch’io una vittima di certi processi propagandistici – non sono sicuro di poter gustare del tutto la successiva cena di gala.

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