La comune esclusiva

Temo di aver già sfruttato, in questo spazio, la metafora del cucchiaino e del mare in relazione al quotidiano tentativo di svuotare la mia casella e-mail. Non posso che ripetermi, perché la sensazione, sconfortante, è proprio quella: uno sforzo continuo ma palesemente inutile per il quale, credo, è uso anche riferirsi al supplizio di Tantalo.

Mi domando, a questo proposito, come sarà la casella di Tantalo: la mia, per ragioni varie, è diventata un ricettacolo tanto vasto e profondo quanto variegato. L’incorporeità e il costo irrisorio dei messaggi elettronici spinge chiunque a comunicare attraverso questo mezzo e, soprattutto, induce tutti a promuovere se stessi in modo sconsiderato.

Non si spiegherebbe altrimenti, infatti, perché il mio indirizzo figuri nella rubrica di una certa organizzazione chiamata “Cougar Italia” la quale, pressoché ogni giorno, mi manda un messaggio. Secondo la definizione corrente, nella categoria “cougar” ricadono donne mature - comunque sopra i 40 anni - che prediligono la compagnia di uomini più giovani. Un tempo, circolava di queste signore una definizione più salace, che il politicamente corretto, ma anche l’educazione comune, mi impedisce di ripetere e di sottoscrivere.

Ora, io potrei avere anche, in teoria, un interesse per le “cougar”, ma poiché la mia collocazione anagrafica mi pone al di fuori del raggio d’azione per il quale vengono definite, non vedo come potrei rendermi utile alla certamente intraprendente categoria. Ma le “cougar” sono solo un esempio: ogni giorno vengo investito da inviti multiformi e fantasiosi. Mostre d’arte, assaggi di formaggi, mostre di formaggi e assaggi d’arte, conferenze stampa, anteprime, anticipazioni, “save the date” e offerte esclusive. In questo bailamme mi oriento con una sola bussola: non accetto mai, o quasi. Di questi tempi, non c’è nulla di più comune di un’esclusiva.

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