La cosa

La cosa

«Fiducia: s. f. - sentimento di sicurezza che deriva dal confidare in qualcuno o in qualcosa: fiducia piena, incondizionata, assoluta; avere fiducia in Dio, in un amico; dare, nutrire, ispirare fiducia; godere, perdere la fiducia di qualcuno / di fiducia, di cui ci si fida pienamente: medico, banca di fiducia; incarico di fiducia, delicato, di responsabilità».
Se avete avuto la pazienza di leggere la definizione di cui sopra, tratta da un dizionario autorizzato, concorderete con me che occorre intervenire subito perché ciò che domani accadrà alla Camera cessi all’istante di essere chiamato "fiducia".
Propongo, in via provvisoria, di chiamarlo "cosa". Giovedì i giornali potranno annunciare, a seconda dell’esito: «Berlusconi ottiene la cosa» o «Berlusconi perde la cosa». Al personaggio, così a occhio, parrebbe appartenere più la prima evenienza, ma non si può mai dire.
In un caso o nell’altro, l’iniziativa sarà comunque servita a sottrarre la parola "fiducia" a un uso improprio francamente intollerabile: parlare di "fiducia" in questo frangente è come definire "giornata dell’amicizia" la battaglia di Stalingrado o la strage di San Valentino. Montecitorio strapazzino pure la "cosa": se la contendano, la calpestino, la rivendichino, la rubino e ci facciano giocare Scilipoti. Poco importa. Ci siamo abituati: non a caso, è quello che fanno con la "cosa" pubblica.

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