La danza delle dita

In cerca di ispirazioni per questa rubrica, leggevo ieri un lungo articolo circa le “gioie della dattilografia”. Quasi morivo di noia. Si citava uno studio che avrebbe dimostrato come gli studenti che, durante le lezioni, prendono appunti sul computer portatile, alla prova dei fatti ricordano meno concetti di quelli che, allo stesso scopo, impiegano carta e penna. Da qui l’autore dell’articolo prometteva di inoltrarsi in una serie di interessantissime considerazioni, alla prima delle quali sono quasi stramazzato per il sonno.

Nel dormiveglia, mi ha tuttavia visitato un pensiero. Un’ideuzza un po’ assurda e un po’ ridicola ma che, a pensarci, sempre più mi è sembrata convincente. L’idea consisteva in realtà in una domanda: che cosa resterebbe del mio lavoro se si escludesse da esso tutta la sua parte intellettuale? E siccome la parte intellettuale è, diciamolo pure, risibile, in che cosa consiste , per lo più, il mio lavoro? La risposta è facile: nel battere sui tasti. Due dita: l’indice della destra e quello della sinistra, perché così ho imparato e così, arrivato a 51 anni di età, continuerò a fare. Nessun altro movimento del corpo è richiesto, se non quelli atti ad articolare qualche parola per spettegolare con i colleghi, rispondere al telefono e grattare quelle parti del tutto che, di tanto in tanto, richiedono di essere grattate.

Da un punto di vista fisico, la mia professione è quella di ballerino: danzo sulla punta degli indici. Non una vera e propria danza, lo ammetto: procedo piuttosto a scariche. Inseguo un pensiero quando esso si presenta alla finestra della mia mente; rimango inerte in attesa quando l’ispirazione, come il vento su un mare antico, ammutolisce. Forse troverò in qualche enciclopedia la descrizione precisa del movimento di battere a tastiera e saprò, per esempio, quanti muscoli è necessario coinvolgere per portarlo a termine. Ma già immagino la morale che potrò trarne. Non sono neanche due braccia rubate all’agricoltura. Al massimo, due polpastrelli sottratti al giardinaggio.

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