La dedica

La dedica

Il disegno occupa una metà buona del vagone. Che cosa rappresenti, non saprei. È una sorta di nuvola di colore viola. Al suo interno si muovono a zig-zag alcune linee nette, nervose, in nero e bianco. Quello che mi colpisce è che, a lato della nuvola, con lo spray nero, qualcuno, presumibilmente l’autore del disegno, ha scritto: «Per il mio amore». Non mi era mai capitato di vedere un "writer" dedicare esplicitamente una sua opera a qualcuno. Devo ammettere che, forse, non ci avevo mai fatto caso, sospeso come sono nel limbo di chi non si decide a prendere posizione sull’attività di questi liberi pensatori della bomboletta. Per alcuni, non pochi, i "writer" sono semplicemente del vandali e il fatto che i loro vandalismi vengano eseguiti in una varietà di colori non basta a riscattarli. Per altri, sono invece i portatori di una forma artistica popolare, sono i Robin Hood della creatività, impegnati a riscattare, e insieme a denunciare, l’alienazione urbana. Come dicevo, non ho mai saputo scegliere tra questi due punti di vista. Ora, il fatto che un "writer" abbia dedicato  un disegno «al suo amore» mi fa propendere per il primo. Anche il vandalo più convinto, infatti, mai è stato fiero delle sue azioni al punto da dedicarle a qualcuno. «Al mio tesoro con tutto il cuore» accanto a una panchina sfasciata, se ci pensate, è cosa mai vista.
Bene, dunque: il "writer" è un artista. Meglio: un artista innamorato. Non resta che augurargli fortuna, in modo che, la prossima nuvola viola, la disegni direttamente nella camera da letto dell’amata.

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