La festa finisce

C’è una foto, pubblicata nei giorni scorsi dai giornali orientali, che mostra uno dei caselli autostradali attraverso i quali si accede alla città di Pechino. L’immagine, scattata da un elicottero con il grandangolo, rivela infinite colonne di infinite automobili accostarsi a infinite corsie del gigantesco casello.

È quello che i tg nostrani non esiterebbero un secondo a definire “controesodo”: i cinesi, all’inizio di ottobre, godono di molti giorni di vacanza. La ragione è patriottica: queste “ferie collettive” sono intese a celebrare l’anniversario della fondazione della Repubblica Popolare, ufficialmente consegnato alla storia il 1° ottobre 1949.

Tutti gli uffici, privati e pubblici, chiudono; tutte le fabbriche sospendono la produzione: e tutti - sottolineo: tutti - i cinesi vanno in vacanza. Un miliardo e trecento milioni di gitanti: in treno,in autobus e, come la foto di cui sopra dimostra, in automobile. Un tempo, non molti anni fa, i cinesi si accontentavano di andare a trovare i parenti rimasti in campagna: l’industrializzazione aveva costretto i più giovani a emigrare nelle città e la festa d’ottobre era l’occasione per riunire le famiglie. Oggi la famiglia non basta più: con il benessere il cinese ha scoperto il turismo. Quello oltreconfine, naturalmente, ma soprattutto quello a tiro di schioppo. Ecco la Grande Muraglia reggere sulle possenti spalle migliaia e migliaia di persone, ecco il ponte di vetro nel parco Shiniuzhai subire il più severo dei collaudi, ecco il Lago dell’Ovest, a Hangzhou, circondato da un folto cordone di famiglie in giacche a vento colorate.

Il bello è che questi cinesi così esotici e lontani siamo noi. O meglio, siamo noi 50 anni fa: ai tempi del “boom”, della Seicento, della gita pre-fantozziana, della pensione Miramare e dell’aranciata Sanpellegrino al chiosco della spiaggia. Uno sopra all’altro per strappare il proprio pezzetto di avventura, godimento, distrazione. Il problema è questo: chi ha il coraggio di dire a un miliardo di persone che la festa, prima o poi, finisce?

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