La follia dei tanti

Non capita spesso di dover ringraziare la televisione. Diciamo che le occasioni non abbondano, e ancor meno se ne presentano da quando, alla Domenica Sportiva, c'è un esperto di tattica calcistica che risponde al nome di Adriano Bacconi. E però in questi giorni la tv è riuscita a segnare un gol in contropiede. La prodezza va riconosciuta alla piattaforma Sky che per tutto ottobre dedica un canale cinema a 007 - James Bond.

Questo significa che a qualunque ora del giorno è possibile sintonizzarsi in un universo costantemente popolato di paesaggi da cartolina, interni di hotel e Casinò, ragazze in bikini, bombe con grossi timer, inseguimenti tra vari mezzi di trasporto (aerei, terrestri, subacquei), esplosioni e, come cantava Walter Valdi, pugni, spari, grida e botte. Il tutto condito con battute sessiste, scadenti o semplicemente di cattivo gusto. In “Vivi e lascia morire”, dopo aver eliminato il cattivo gonfiandolo fino a farlo scoppiare, Bond commenta: “Aveva sempre avuto un'opinione gonfiata di sé”.

Personalmente, vorrei ringraziare Sky non tanto per il sicuro intrattenimento offerto (spesso involontario: in una scena finale di “Si vive solo due volte” l'esplosione del vulcano è accompagnata da una fuga disordinata e surreale di uomini in divisa, astronauti, Bond a petto nudo e una ragazza in bikini) quanto perché, specie i primi film (certamente quelli dell'era Connery, in parte anche quelli del periodo Moore) riverberano di una patina di ottimismo che la Guerra Fredda non riusciva a scalfire. I pericoli per l'umanità, nel mondo di 007, venivano da miliardari folli che accarezzavano risibili progetti di distruzione: in “Operazione Tuono” Adolfo Celi (altrimenti noto come prof. Sassaroli) ruba due bombe atomiche e minaccia di distruggere una città a caso se non gli danno 100 milioni di sterline in diamanti. Fatto sta che eliminato il cattivone, risolto il problema. Oggi il clima suggerisce qualcosa di diverso: singoli miliardari matti ce ne saranno ancora, ma è la follia dei tanti a fare paura.

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