La fuga di Bicio

Ricevo una telefonata da Bicio Crosetti e nonostante i convenevoli siano più convenevoli che mai, qualcosa mi suona strano. Bicio ha chiamato al “numero fisso”, cosa che non fa mai. Lui assilla la gente sul telefonino, manda mail, lascia messaggi su Facebook, spedisce sms, incalza su Skype e molesta su Whatsapp: tutto questo senza esitazioni. Ma chiamare sul “fisso”, tecnologia che lui considera antidiluviana, mai successo.

Bicio, già programming-consulting-financing per una compagnia internazionale, più recentemente autonominatosi “app designer”, di solito vive online, respira wireless e chiacchiera bluetooth. Che cosa sarà successo?

«Te lo spiego subito» dice. La sua voce, al telefono, suona stranamente turbata.

«Ho bisogno di scappare».

«Che cosa hai combinato?»

«Niente, ho combinato. Ho bisogno di scappare da tutto questo».

«Questo, cosa?»

«Questa roba! Telefonini, tablet, applicazioni! Non ne posso più. Ho bisogno di disconnettermi, di “unpluggarmi”, di “spegnere il sistema”. Voglio tornare a “tacca zero”».

«Tacca zero?»

«Sì, come quando il telefonino non prende. Altro che 3G: mi sentirò al sicuro quando sarò a -3G. Faccio sul serio: sono due giorni che non tocco il telefonino!»

«Ho giusto in mente il posto che fa per te. Pensa che in America, nello Stato del West Virginia, c’è un paese, si chiama Green Bank, dichiarato Zona Nazionale di Silenzio Radio. Il fatto è che da quelle parti c’è un osservatorio astronomico che cattura onde radio naturali dallo spazio e dunque nessuna interferenza è ammessa. A Green Bank sono vietati, anzi vietatissimi, cellulari, impianti wi-fi, bluetooth, telecomandi, apparecchi radio e tv... Pronto,Bicio, mi senti?»

La linea è muta ma l’annuncio di un messaggio porta la mia attenzione sul telefonino. È lui: «Ti chiamo dopo».

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