La Giornata Qualunque

La Giornata Qualunque

Nel corso dell’ennesima produttiva riunione, il Consiglio dei ministri ha stabilito che il prossimo 8 maggio vedrà ufficialmente la nascita della «Giornata nazionale della bicicletta», per gli amici «Biciday». In una sola mossa l’iniziativa coglie due obiettivi: consacrare una dovuta festa al nobilissimo mezzo di trasporto e sopprimere in via definitiva l’espressione «un giorno come un altro». Di «giorni come gli altri», ammetterete, non ce ne sono più: ogni giorno è un giorno particolare, dedicato a celebrare qualcosa, ricordare qualcos’altro, prevenire una terza cosa o combattere un’altra faccenda ancora
Ogni giorno, insomma, issa la sua bandiera. Dalla bicicletta, all’aria pulita, dalle donne ai papà, dalla prostata alla cistifellea. C’è la Giornata nazionale per la lotta alla Sordità (alla SORDITA’, ho detto), quella dedicata al Respiro e quella consegnata all’Innovazione. Ci sono la Giornata nazionale del Braille e la Giornata nazionale per la prevenzione dell’Incontinenza; c’è la Giornata delle Ferrovie Dimenticate e quella, dolcissima, del Miele.
Ogni giornata, dunque, è una Giornata particolare. Ciò che manca, come detto, è la Giornata Qualunque, quella di routine, senza drammi e scossoni, senza considerevoli gioie, forse, ma anche senza paurosi baratri. La Giornata Qualunque: quella di cui, avremmo detto, è intessuta l’esistenza. Io ne sento la mancanza ma ho paura a dirlo: non vorrei la istituissero per decreto.

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