La lista

La lista

Non c’è altra ragione, se non nella nostra stupidità, perché si debba credere, o anche soltanto prestare attenzione, a certa roba che si legge. Eppure lo facciamo spesso, forse per inconscio rispetto verso chi si è preso la briga di scrivere. Se non fosse così, queste righe non avrebbero neanche i pochi lettori che hanno.

Davvero non c’è ragione di leggere, tuttavia, un articolo che ho trovato l’altro giorno in Rete: «Le 100 cose che ogni uomo dovrebbe saper fare». Con «uomo» qui si intende proprio «uomo», del genere maschile, e non Uomo nel senso del genere umano, e dunque noterete come il tema dell’articolo assuma subito una connotazione di sfida viriloide: vediamo un po’ che razza di uomo sei, vediamo un po’ se la tua lista è più lunga della mia.

Di fronte a tale provocazione, non c’è uomo - non Uomo - che sappia resistere, come se l’autore dell’articolo sapesse effettivamente, per divina ispirazione, quali sono le cose che fanno di un uomo un uomo, a parte l’unica cosa che lo fa davvero: la sua umanità. Ecco allora che la lista comprende un misto di competenze di sciolta manualità («Guidare sulla neve»), tenace eroismo («Sopravvivere a un tornado»), praticità a uso esterno («Accendere un falò»), concretezza a uso interno («Sostituire un rubinetto»), gentile domesticità («Cambiare un pannolino») e virile mondanità («Annodare un cravattino»). Quanto a me, prima di mettermi in competizione, sarebbe forse il caso mi riprendessi dallo stupore provato alla notizia che un uomo dovrebbe saper fare cento - dico cento! - cose diverse.

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