La meraviglia

La meraviglia

Giuro che l’ho visto e - per qualche minuto - l’ho anche usato o, meglio, ci ho giocato, come si fa con i gadget che capitano per le mani. Ho avuto la possibilità di vedergli fare autentiche meraviglie: telefonare, spedire messaggi sms, scattare fotografie digitali, collegarsi a internet tramite una rete locale wireless. Non solo: l’ho visto gestire un’agenda, rimandare i dati di Borsa, segnalare le notizie internazionali e perfino raccogliere le quote che i bookmakers avevano stabilito sulle partite dei mondiali di calcio.
Sono rimasto senza parole: non avevo mai visto niente di simile. «Una meraviglia» ho esclamato e ho chiesto di poterci giocare da solo, giusto per accertarmi che l’apparecchio magico rispondesse ai miei comandi così come rispondeva a quelli del legittimo proprietario. Chissà, magari era lui, con una prodigiosa digitazione, a creare l’illusione del portento. Niente affatto: anche sotto i miei incerti polpastrelli la scatoletta continuava a produrre le sue magie. Con queste dita ho composto un numero telefonico e con queste orecchie ho sentito una voce rispondere all’altro capo della linea.
Comprendo, a questo punto, la vostra perplessità. Vi chiederete che cosa ci sia di tanto straordinario nel fare quello che ogni iPhone è in grado di fare. Il fatto è che io non l’ho fatto con un iPhone, ma con la sua versione cinese. Che si vende a 6 euro: un dato che la dice lunga sulla spregiudicatezza dei "pirati" che commercializzano la copia, ma anche su quella di chi vende l’originale (a 600 euro).

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