La navigatrice

La navigatrice

Bicio Crosetti, che per caso incontro in centro, mi afferra per un braccio: «Vieni con me» dice. «Dove?» «Ho bisogno di un favore» replica: «Devi parlare con una persona. Tranquillo, non ti conosce: crederà che sei uno intelligente». Mi irrigidisco, sperando noti la mia indignazione. Inutile, ha altro per la testa. «Ecco» dice: «Sali». Ora siamo nella sua automobile. «Beh? Con chi dovrei parlare?» «Silenzio, per adesso ascolta».
Dal cruscotto si diffonde una voce femminile, calda e sexy. Speziata, si direbbe. «Benvenuti a bordo» sussurra: «Almeno, benvenuto a uno di voi: quello che non conosco. L’altro, può andarsene all’inferno». «Ma chi è?!» esclamo un po’ spaventato. «Ssst!» fa Bicio. E spiega: «È la navigatrice: abbiamo litigato».
Con Bicio bisogna chiarire una cosa alla volta: «Sarà il navigatore, semmai». «Ti pare un navigatore, con quella voce?» Sorvolo: «Come hai fatto a litigare con una navigatrice satellitare?» Bicio alza le spalle: «Ogni tanto non svolto dove dice lei...» «Mai!» replica la navigatrice, la bella voce increspata dall’irritazione: «Non una volta! Mai!» «Come la mettiamo, Bicio?» domando io: «Ha ragione?» Lui esita, poi ammette: «Ma, sai com’è: il traffico, i lavori...» «Tutte scuse!» lo rimbecca lei. «Va bene», intervengo: «Procediamo per gradi. Bicio, dimostra che ci metti buona volontà: la prossima svolta, facciamo come vuole lei». «D’accordo» borbotta Bicio. E lei, ancora imbronciata ma un poco rabbonita: «Proprio non so dove questa relazione finirà per portarci...»

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