La nostra astronave

Se state leggendo questa rubrica,avrete probabilmente vissuto, nel passato recente o più remoto, l’esperienza di avere cinque o sei anni di età. Se ancora non avete avuto questa esperienza, e pertanto avete meno di cinque anni, per favore smettete subito di leggere: per quanto ciò faccia onore alla vostra precocità, non voglio sentirmi responsabile dell’eventuale danno psicologico che l’incontro con le mie scorribande mentali potrebbe provocare. Di quell’età per me ormai lontana vorrei però oggi occuparmi, visto che ne tratta anche uno studio molto autorevole che ci arriva dall’Australia.

Un team di ricercatori si è infatti impegnato a studiare i “mondi immaginari” nei quali i bambini di cinque o sei anni sanno immergersi così bene. Al centro dell’esplorazione psicologica non ci sono tanto quegli universi di fantasia - che, a dirla tutta, si trovano anche in soggetti di età più avanzata, specialmente quando in tv si vedono le sfilate di biancheria intima - quanto la capacità dei bambini di condividerli tra loro. Il che, io credo, è ancora la forma più pura di magia.

Non voglio scendere nel dettaglio della ricerca: preferisco per un momento approfittare di essa per crogiolarmi nel ricordo dei pomeriggi in cui riuscivo davvero a trasformare la realtà che mi circondava e, con me, ci riuscivano anche due o tre amici compartecipi della costruzione di una geografia impalbabile ma tanto più “vera”perché voluta, desiderata, plasmata, discussa ed eventualmente corretta tutti insieme. Era doloroso uscire, a fine giornata, dalla nostra realtà sospesa per tornare in quella “ordinaria” nella quale, in quanto bambini, contavamo come il due di picche.

Per anni ho provato rimpianto per quei mondi perduti. Fino a quando, da un armadio, è saltato fuori un vecchio disegno a pastelli. Una specie di uovo di Pasqua con le ruote: «Oggi abbiamo progettato un’astronave». Ho riconosciuto la mia calligrafia infantile. Vi dirò che l’astronave aveva tutta l’aria di poter funzionare. Certo meglio dei treni regionali che prendo ogni giorno.

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