La paura stessa

La paura stessa

Non è bello quando la realtà sagoma se stessa in forma di ironia? È solo in questi pochi, rarefatti momenti che tutto sembra avere un senso anche se, bisogna dirlo, un senso beffardo e scanzonato.

Prendiamo quanto accaduto nelle scorse settimane in un’area periferica di New York: un giornale locale, The Journal News, sulla spinta dell’indignazione per la strage nella scuola elementare di Newton ha pubblicato sul suo sito una "mappa interattiva" delle armi da fuoco legalmente detenute nella zona. Ne è risultata una cartina digitale letteralmente tempestata di puntini rossi: ogni puntino, un’arma. Centinaia, migliaia di pistole pronte a sparare, tanto far sembrare l’area - una periferia del tutto addomesticata - una zona di guerra a pieno titolo. E questo senza azzardarsi ad aggiungere una stima delle armi non registrate in circolazione nella ridente località.

Credeva di aver dimostrato la necessità di una più severa regolamentazione delle armi da fuoco, il Journal News, e certamente a suo modo lo ha fatto. Se non che la pubblicazione della mappa non è stata accolta con favore dai possessori, sia pur legittimi, di pistole. Dal momento in cui la cartina è stata messa online, il giornale è stato tempestato di insulti e minacce. Intimidazioni talmente gravi da costringere il Journal a correre ai ripari, ovvero a ingaggiare, per la protezione di giornalisti e impiegati, alcune guardie private. Armate.

Gran festa al giornale concorrente, il Rockland Times, cui non è parso vero titolare "Il Journal è armato e pericoloso" e un sorriso per tutti noi, ai quali l’ironia dell’accaduto non può sfuggire. Ma proprio perché l’ironia crea un sorriso e un sorriso svela un paradosso, non si può fare a meno di notare, a questo punto, come la paura generi se stessa. A dispetto del fatto che, altra ironia, qualcuno disse che non c’è da aver paura di nulla se non della paura stessa e che questo qualcuno era un americano.

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