Quando leggete una notizia di questo genere (del genere di cui sto per parlarvi, voglio dire), viene da chiedersi se è lecito generalizzare. Tuttavia, anche se generalizzare non è proprio lecito, neppure è illegale. Per cui, chi ci impedisce di farlo?
La notizia è questa: dopo anni in cui il mercato del lavoro di spostava da Occidente a Oriente, ora sta accadendo il contrario. Questa in realtà è già la generalizzazione; la notizia è che un “call center” - uno solo - ha spostato la propria base operativa dall'India agli Stati Uniti. Per anni, gli spostamenti avvenivano in direzione opposta ma ora, con i salari cresciuti in India del 10 per cento in un anno e con la crisi del lavoro negli Usa dove le paghe si stanno miseramente asciugando, qualcuno ha trovato conveniente invertire la rotta. Vien da chiedersi se questa tendenza da debole ruscello diventerà impetuoso torrente e infine vasto fiume. In questo caso, assisteremo a una rivoluzione epocale. I messicani smetteranno di bussare al confine statunitense e saranno i texani a mendicare un posto da sguattero nelle rivendite di tacos a Tijuana. Quanto a noi, tutti sui gommoni diretti a Tirana o sulle zattere che, alla deriva nel Mediterraneo, cercheranno un approdo sulle coste africane. Il fatto che si svolgerà a parti invertite, non farà di questa una tragedia minore di quella presente. Eppure, da qualche parte, forse lassù, negli strati più rarefatti dell'atmosfera, sono certo che, a prestar bene ascolto, si sentirà l'eco di una risata.
La notizia è questa: dopo anni in cui il mercato del lavoro di spostava da Occidente a Oriente, ora sta accadendo il contrario. Questa in realtà è già la generalizzazione; la notizia è che un “call center” - uno solo - ha spostato la propria base operativa dall'India agli Stati Uniti. Per anni, gli spostamenti avvenivano in direzione opposta ma ora, con i salari cresciuti in India del 10 per cento in un anno e con la crisi del lavoro negli Usa dove le paghe si stanno miseramente asciugando, qualcuno ha trovato conveniente invertire la rotta. Vien da chiedersi se questa tendenza da debole ruscello diventerà impetuoso torrente e infine vasto fiume. In questo caso, assisteremo a una rivoluzione epocale. I messicani smetteranno di bussare al confine statunitense e saranno i texani a mendicare un posto da sguattero nelle rivendite di tacos a Tijuana. Quanto a noi, tutti sui gommoni diretti a Tirana o sulle zattere che, alla deriva nel Mediterraneo, cercheranno un approdo sulle coste africane. Il fatto che si svolgerà a parti invertite, non farà di questa una tragedia minore di quella presente. Eppure, da qualche parte, forse lassù, negli strati più rarefatti dell'atmosfera, sono certo che, a prestar bene ascolto, si sentirà l'eco di una risata.
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