La risposta è no

Per prima cosa vorrei complimentarmi con i sostenitori dei movimenti politici che, dalle elezioni, non sono usciti vincitori: bravi, perché l’avete presa bene. Tra minacce di suicidio e promesse di emigrazione, la popolazione italiana nel giro di poche settimane dovrebbe ridursi, così a occhio, di un buon dieci per cento. Non c’è da stupirsi: lo stile è sempre stato il tratto fondamentale del dibattito politico italiano da quando Benito Mussolini battezzò il Partito Socialista Unitario “pus”.

Ciò detto, occorre occuparsi del vincitore. Non tanto per saltare sul suo già affollatissimo carro quanto per tenerlo d’occhio: i graziosi vincitori di oggi, infatti, rischiano di diventare pessimi sconfitti domani e il saggio cittadino saprà prendere le sue precauzioni. Che si riassumono in una: non aspettiamoci troppo da chi stravince.

A questo proposito, può venir utile la lettura di un’intervista che un giornalista di “Time” ha ottenuto dal professor Gautam Mukunda della Harvard Business School, una delle più prestigiose Facoltà economiche del mondo. L’intervista, a essere precisi, non riguarda la politica in generale ma la “strategic leadership”, e per essere ancora più precisi, gli «errori più comuni commessi dai leader». Al primo posto, secondo il professore , va senz’altro considerato ciò che potremmo chiamare “sentimento di grandiosità”. Ecco come la pensa Mukunda: «Quando si vive in un ambiente in cui tutti, costantemente, ti dicono quanto sei grande, quanto sei bravo e quanto sei illuminato, finisce che, alla lunga, credi sul serio di esserlo. Quante volte il presidente del Consiglio di amministrazione di una grande compagnia si sente dire in faccia “no”? Quante volte qualcuno lo sfida a riconsiderare le sue fondamentali convinzioni sul mondo e sulle persone?». Può sembrare un’analisi banale ma non per questo deve essere sbagliata. Per questa ragione, caro Matteo Renzi, tanto per incominciare, da parte mia, la risposta a qualunque domanda, specie se relativa a tasse e aliquote, è “no”. Lo faccio, si intende, per il tuo bene.

© RIPRODUZIONE RISERVATA