La storia delle cere

Tra le molte cose che ignoro, ce n’è una, particolarmente irrilevante sotto tutti i punti di vista, che mi tormenta: perché c’è gente che visita di musei delle cere? Ancora prima: perché esistono i musei delle cere? Si tratta, a mio avviso, di esibizioni incolori e di consistenza scadente, proprio come il materiale in cui vengono modellate. Promettono ritratti "veri" di personaggi famosi, di specchiata o dubbia fama, allo scopo... Ecco, lo scopo mi sfugge. Innanzitutto perché i ritratti non sono "veri" e, anche nelle statue realizzate con particolare cura, presentano sempre uno scarto con la realtà sufficiente non solo a neutralizzare ogni illusione, ma anche a gettare una luce patetica su tutta la messinscena.
E tuttavia da un articolo sono venuto a sapere che anche Teheran, capitale dell’Iran, dispone di un suo museo delle cere. Tanto è bastato perché, finalmente, le nuvole sgombrassero la mia mente e tutto fosse chiaro: i musei delle cere esistono per raccontarci qualcosa del Paesi che li ospitano.
Il museo ai Teheran vanta una graziosa composizione che vede riunite le statue di Adolf Hitler, Winston Churchill, Franklin Delano Roosevelt e... Stalin? Niente affatto: Putin. Il leader russo, per nulla imbarazzato dal trovarsi fuori contesto, indossa un’uniforme da karateka e, con gli altri, non manifesta alcuna sorpresa nel vedere il Führer partecipare alla riunione come se niente fosse. Ma davanti a tutto questo, il vero straniamento lo si prova riflettendo sul fatto che, probabilmente, di questi tempi in Iran è proprio così che vedono la Storia.

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