Uscendo di casa, la mattina, ed esponendo il vostro capo scoperto - o anche coperto, poco importa - alla volta celeste, automaticamente trascurate un grave pericolo: che un asteroide possa centrarvi e, schiantandosi sulla vostra zucca con una potenza di svariati megatoni, costringervi ad arrivare tardi in ufficio e provocarvi un insistente malditesta. Probabilmente penserete che si tratta di un rischio molto remoto e, in punto di statistica, avreste anche ragione. Evento remoto, ma non sconosciuto. Forse sarete stupiti di apprendere che, dal 2000 al 2013, non sono mancati gli asteroidi che hanno centrato la Terra. In tutto, sono stati ventisei.
Se non avete sentito dei gran botti che vi han fatto saltare giù dal letto o dal divano - a parte quando il vicino ha cercato di alimentare a gas il tosaerba - è perché detti asteroidi, per la gran parte, si sono disintegrati negli strati alti dell’atmosfera o sono precipitati nel fondo dei mari, o, ancora, in zone desertiche e disabitate, come il centro di Trani a Ferragosto.
Nessun disastro, dunque, nessuna tragedia. Ma una preoccupazione: neppure uno dei ventisei asteroidi è stato individuato dai telescopi prima dell’impatto con la Terra e certamente non in tempo utile perché, magari sparandogli qualche missile, o la raccolta completa degli interventi di Cicchitto alla Camera, si potesse tentare di deviarne la traiettoria. Un’organizzazione privata, la B612 Foundation, si sta ora occupando di raccogliere fondi per realizzare un sistema di monitoraggio degli asteroidi diretti verso il nostro pianeta. La Fondazione vorrebbe mandare in orbita un telescopio, battezzato Sentinel, capace di tener d’occhio tutto quanto accade nel Sistema solare e di prevedere, con anticipo di anni, l’arrivo di un corpo estraneo nell’atmosfera terrestre. Sarebbe un risultato eccezionale, non soltanto dal punto di vista scientifico. Per la prima volta l’uomo riuscirebbe a prevedere, concretamente, il suo futuro. Avendo conferma che, quasi sempre, consiste in una tegola in testa.
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