La torta al limone

La torta al limone

Ho rimandato l’appuntamento finché mi è stato possibile. Ci sono momenti che si vorrebbe non arrivassero mai ed è in questi casi che l’uomo esercita al meglio l’arte della procrastinazione. Il gioco dura fino a quando non ci si scontra con il muro delle responsabilità: allora è tempo di agire.

Così è stato anche per me ed è per questa ragione che la prima scena della rubrica di oggi mi vede davanti alla porta di casa della signora Malinpeggio con un pacchetto in mano. Il pacchetto contiene una torta al limone, la preferita della signora. Di solito, è lei a produrla nel suo forno e a offrirne generose fette ai visitatori ma, in questa occasione, ho pensato che un piccolo omaggio fosse opportuno, tanto più che la torta da me acquistata proviene da un forno di provata affidabilità. Conto sul fatto che il dolce offrirà l’occasione di avviare la conversazione con un piacevole scambio di convenevoli prima che mi azzardi a introdurre, con le dovute cautele, il tema che davvero mi sta a cuore.

Premo il campanello e nel giro di un secondo la porta si spalanca. Gli occhi della signora Malinpeggio mi fulminano: «Che cosa vuole?» sibila.

«Parlare della fine del mondo!» Del tutto preso alla sprovvista, ho dimenticato i convenevoli al limone.

La signora sogghigna. «La fine del mondo, dice? Ebbene, si prepari: la cosa è certa. Incomincerà il 21 dicembre. L’ho saputo dalla parrucchiera la quale ha una cognata vicina di casa dei Maya».

«C... come?»

La signora si gode per qualche istante la mia faccia sgomenta, poi scoppia a ridere: «Non ci avrà creduto? Che razza di boccalone! A lei si può raccontare davvero di tutto. Sentite questa: la fine del mondo incomincia il 21 dicembre! Che ridere! Che sciocchezza!». Acchiappa la torta al limone con mano leggiadra. «Non vede che è già incominciata?»

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