L'acceleratore

L'acceleratore

La gioventù dorata cinese - figli di imprenditori arricchitisi nel giro di una notte, ma anche di capi del Partito comunista particolarmente intraprendenti - ha un problema: non riesce a tenere in strada la Ferrari abbastanza a lungo. Nessun problema nel comprarla, nel pagarla e nell'immatricolarla: quando si tratta di guidarla, però, i ragazzotti si fanno prendere un po' troppo la mano, o forse il piede, e finisce che vanno a sbattere più spesso di quanto sarebbe consigliabile.

L'ultima disavventura è accaduta a Pechino, dove alle 4 del mattino una Ferrari nera si è schiantata lungo la circonvallazione: il giovane al volante è morto e le due ragazze che lo accompagnavano sono rimaste gravemente ferite. La stampa occidentale riferisce adesso che le autorità cinesi cercano di nascondere queste notizie, imbarazzate dal comportamento irresponsabile dei ragazzi, spesso legati ad autorevoli figure del Partito.

Noi, nel silenzio dei cinesi, intravediamo soprattutto un’allegoria: ovvero la difficoltà, per le giovani generazioni orientali, di governare la ruggente potenza del capitalismo. Che cosa meglio di una Ferrari, infatti, per rappresentare la potenza, il fascino, la conquista, ma anche i pericoli, del libero mercato?

I giovani mandarini si tranquillizzino: una soluzione c’è. Prima di mettersi al volante della Ferrari, potrebbero venire in Europa a prendere lezioni di guida. Qui il capitalismo, più che addomesticato, è diventato catalettico: spingi sull’acceleratore e scopri che vai a pedali.

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