L'albero giusto

Molto probabilmente tutti voi ne avrete già sentito parlare ma io ritengo di essere ormai come la luce di certe stelle lontane, alla periferia della galassia: ci metto anni ad arrivare sulla Terra, ma non per questo mi sento meno in diritto di brillare. La brillantezza (?) di oggi mi deriva dal fatto di essermi imbattuto in un interessante blog che si chiama “Barking up the wrong tree”, tenuto da un tale Eric Barker.

Non so perché Eric abbia scelto l'espressione “Abbaiare all'albero sbagliato” quale titolo della sua pagina: in inglese essa definisce il comportamento di qualcuno che ha completamente frainteso una situazione. Forse il suo intento è quello di correggerci nel nostro abbaiare errato: egli, infatti, allinea nel blog consigli per migliorare la nostra vita ricavati dalla sintesi di numerose ricerche scientifiche. Sintesi che a volte possono apparire estreme ma hanno un loro appeal direi quasi viscerale. Qualche esempio: “Come le donne possono rendersi più attraenti per gli uomini e come gli uomini possono rendersi più attraenti per le donne” (in massima sintesi: le donne vestano di rosso, gli uomini adottino un cane), “I sette segreti di un matrimonio felice”, “Sei consigli per farvi amare di più dalla gente”.

Parrebbero le promesse di un ciarlatano senonché per ognuna di esse sono riportate molteplici fonti scientifiche. Eric potrebbe aver scoperto la pietra filosofale: portare la ricerca dal produttore al consumatore, invitandolo a metterla a frutto senza interferenze, filtri, distinguo. Anche se il suo tentativo può apparire spregiudicato, esso ha un pregio evidente: colmare il gap intellettuale per cui, in tutti noi, la ricerca ha un che di irreversibilmente teorico. Questo, almeno, fino a quando ne abbiamo bisogno: “Barking up the wrong tree”, con i suoi post dalle premesse irresistibili, dimostra che ne abbiamo più bisogno di quanto pensiamo. Ora mi perdonerete se vi lascio: il post intitolato “I tre segreti della felicità” mi aspetta.

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