L'altipiano della Ragione

Avremo i nostri problemi ma siamo un Paese meraviglioso: riconosciamolo, una buona volta. Dire Paese, poi, è dire tutto e niente: siamo gente meravigliosa, ecco! Tutti insieme e presi uno per uno.

Consideriamo la colazione tipica degli italiani. Il marito si alza e, prima cosa, rilegge due-tre pagine dell'amato Tolstoj: “Guerra e pace” il preferito, ma come resistere alla tentazione, buttando giù un espresso, di ripercorrere la straordinaria “Sonata a Kreutzer”? A proposito di musica: quali note diffonderà lo stereo durante questa prima, promettente parentesi del giorno? Quasi certamente una Rapsodia di Rachmaninoff.

Ma ecco che entra in scena la moglie. Ride, vibrante di eccitazione intellettuale: “Caro, perdona se ti distraggo dal tuo Tolstoj. Vorrei leggerti due pagine che sono certa ti piaceranno”. E con voce ben educata proporrà al marito un sceltissimo stralcio dall'ultimo capitolo di “Ulisse”, in cui James Joyce dà voce libera e trascinante alla vitale sensualità di Molly-Penelope.

Il giovanotto di casa, quindici anni, è intanto già sull'autobus, diretto a scuola. Bricconcello! Invece di ripassare algebra, si è buttato su Elio Vittorini, “Uomini e no”. Nasconderà il libro, prima entrare in aula, nel timore di venir ripreso. Così come si affretterà a far sparire l'iPod e la “Peer Gynt Suite” di Edvard Grieg che senza pietà si è sparato nelle orecchie per tutto il viaggio. Approfitterà dell'intervallo, più tardi, per concedersi un piacere proibito: due pagine svelte svelte dalla “Fenomenologia dello Spirito” di Hegel.

Che paese meraviglioso è questo: l'altipiano della Ragione. Dov'è J.K. Rowling? Non qui! Dove abita Camilleri? Camilleri chi?, dice. Dan Brown? Indirizzo sconosciuto. Vasco Rossi? Mai sentito. E Jovanotti? Per favore! Dalle liste dei “preferiti” (libri e musica) circolanti su Facebook ecco il ritratto di un paese baciato dalla Cultura. A meno che qualcuno dica bugie o esageri. Ma figuriamoci se sull'altipiano della Ragione la gente cerca di darsi delle arie!

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