Nel caso avvertiste la necessità di una nuova fonte di ansia da affiancare a quelle ormai consolidate (e un tantino noiose) quali la crisi, l'Isis e la persistenza di Carlo Conti nei palinsesti tv, potreste dedicarvi alla Mers. Dicesi Mers la Middle East Respiratory Syndrome, un virus tutto nuovo che, come direbbero gli esperti in malattie letali, promette bene.
In Asia la chiamano con familiarità "nuova Sars" e, al momento, ha colpito quasi esclusivamente nella Corea del Sud, dove un intero paese è stato messo sotto quarantena. Il fatto è che la Mers è pericolosa - fino ad oggi una sola persona è guarita -, non ha cura né vaccino e ancora non si è capito come si trasmette, anche se i medici tendono a pensare che ciò avvenga attraverso la tosse. Di sicuro è conosciuto un metodo di trasmissione: l'aereo plano.
Per esempio, una donna coreana di 72 anni ha viaggiato da Seul a Hong Kong senza avvertire nessuno dei sintomi (febbre e tosse) che già si erano manifestati e, una volta scoperta, "era entrata in contatto ormai con 100 persone", come riferiscono i media. Cento persone che ora si cerca di rintracciare - in una città di sette milioni di abitanti - per sottoporle a controlli e, se necessario, quarantena. Se ancora non si ha prova che la Mers si sia diffusa oltre la Corea, l'episodio di Hong Kong basta a dimostrare come un'altra sindrome, quella della Preoccupazione Istantanea, sia facile al contagio. Non che la gente si nasconda in casa, questo no, ma le notizia sulla Mers bastano a riportare a galla vecchi fantasmi, rinfrescare sepolte paure e aggiungere al fardello della vita quotidiana un'altra carico, virtuale ma non per questo più leggero. Sembra proprio questa l'unica patologia che davvero non ha prospettiva alcuna, neppure remota, di cura: la convinzione umana di vivere costantemente sotto minaccia.
Non c'è che un modo per guarire: non essere più uomini. Una medicina che nessuno sembra disposto a mandar giù.
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