L'amore, che sonno

Matt Frerking è un uomo particolarmente sfortunato. Il primo motivo della sua sfortuna lo condivide con tutti noi: vive in un mondo in cui l’amore - per quanto spesso citato, altrettanto di frequente invocato, continuamente cantato, instancabilmente scritto e infallibilmente elogiato - circola con difficoltà a causa di incomprensioni, pregiudizi, stantii rituali sociali e tremende sclerosi di comunicazione. La sua seconda sfortuna, molto più rara, è che - letteralmente - l’amore gli fa male alla salute.
Matt Frerking è uno di quei casi di carattere clinico che diventano notizie di carattere generale, con tutto ciò che ne consegue: curiosità, pettegolezzo e, gradino più basso della scala, una citazione nella rubrica "buonanotte". Il fatto è che ogni emozione connessa ai sentimenti - all’amore, dunque - finisce per precipitare Matt in una condizione chiamata "narcolessia con catalessi". Un pensiero rivolto alla cara moglie o ai deliziosi nipotini basta a immergerlo nel sonno più profondo che si possa immaginare. Come comprenderete, non c’è persona peggiore con cui condividere una cena a lume di candela.
Matt combatte questa sua rara malattia tenendosi alla larga da pensieri struggenti: lo aiuta il guadagnarsi da vivere facendo il ricercatore scientifico e non scrivendo cartoline per Hallmark. Egli, tuttavia, sperimenta una condizione opposta rispetto al resto del genere umano il quale, si sa, esce dal suo costante stato di "narcolessia e catalessi" solo quando a risvegliarlo provvede, appunto, l’amore.

© RIPRODUZIONE RISERVATA